Spot e design nella Washing Machine

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ITALIA OGGI

La pubblicità italiana è malata. Lo dice Mimmo Di Lorenzo, che per inseguire una comunicazione pubblicitaria “vera e onesta e orientata alla creatività”, ha lasciato il gruppo Publicis, gigante francese dell’advertising, e fondato una nuova agenzia che abbraccia advertising, design, interior design e web. La società si chiama The Washing Machine, la lavatrice, e ha debuttato a Roma con il nome dello studio di design di cui ha inglobato il management. “Il panorama italiano”, ha raccontato a Italia Oggi il direttore creativo e presidente della società, “sembra un insieme di rumori privi di senso, sostenuto dalla ripetitività e dall’uso spropositato dei testimonial. Se Franca Ciampi a suo tempo aveva parlato di televisione deficiente, beh, possiamo dire che anche la pubblicità la segue a ruota, mancando di valori e significato. C’è una crisi generale, non solo nelle agenzie ma anche nelle richieste e nell’atteggiamento dei clienti”.

La squadra, capitanata da Di Lorenzo e Paola Mussetti, nel ruolo di ad, Francesca Pavese come design creative director e Stefania Rocchi come brand strategist, si compone in prevalenza di creativi e ha un’unica direzione strategica. Quello che Di Lorenzo si propone è “creare campagne che rispettino l’intelligenza del pubblico, composto da persone capaci di decodificare i messaggi. Necessario, inoltre, che le campagne siano pianificate su più mezzi in un’ottica integrata, senza mai perdere di vista l’univocità del messaggio”.

Per questo all’interno di The Washing Machine convivono creativi puri e web designer, “per produrre contenuti originali dal punto di vista creativo”, ha aggiunto il creativo, “e all’avanguardia nel campo della comunicazione digitale. Il reparto design, comunque, si occupa anche di progetti grafici come la creazione di loghi e marchi”. L’utilizzo del web, comunque, è funzionale alla creatività. “Non vogliamo adattare le comunicazioni a internet, ma pensare alla rete come mezzo privilegiato del futuro su cui misurarci in esperimenti di comunicazione”. Attualmente l’agenzia è in gara per diversi budget. Tra i suoi clienti ci sono l’Atac e il comune di Roma, il ministero degli affari istituzionale e Prc, una società che gestisce circa 80 musei.